VOLANO I PROFESSIONISTI DI PGA ITALIANA

Hanno vinto entrambi il titolo più importante messo in campo dall’Associazione, il PGAI Championship. Francesco Molinari nel 2009, a Margara (Alessandria), Luca Cianchetti lo scorso ottobre a Castelgandolfo (Roma). Ed entrambi hanno illuminato questo mese di aprile.

Quindici stagioni alle spalle per il giocatore torinese (36 anni), numero sette al mondo, otto titoli individuali conquistati di cui quattro negli ultimi dodici mesi. In bacheca il Bmw Pga Championship di Wentworth, lo scorso maggio; il primo titolo negli Stati Uniti all’inizio di luglio (Quicken Loans National), poi l’Open Championship che lo ha proiettato nell’Olimpo del golf. Parentesi Ryder Cup (cinque match giocati e cinque vinti) in settembre, e una nuova affermazione nell’Arnold Palmer Invitational 2019. All’Augusta National (Georgia) Francesco Molinari è tornato per l’ottava volta (mai meglio del 19esimo posto in passato), un rito che bisogna essere in grado di rinnovare, capaci di far parte di un élite di campioni. «L’obiettivo della vita era giocare qui almeno una volta», aveva detto. C’era stato anche in veste di caddie per il fratello Edoardo, vincitore dello Us Amateur, ma «eravamo sempre in bosco, non ho imparato molto del campo», ha precisato. Trasformato da progressi, confidenza e vittorie, ha fatto il suo ingresso al Masters da campione ed è uscito a testa alta. Ha guadagnato la cima del leaderbord nel secondo giro, l’ha ribadita nel terzo mettendo due colpi di distanza dagli inseguitori, l’ha mantenuta fino a quattro buche dal termine. Ma a fare la differenza, ancora una volta, sono state le seconde nove dell’Augusta National e soprattutto il suo diretto avversario. Tiger Woods. Capace, a 43 anni, di vincere il 15esimo major, di continuare a costruire la sua leggenda e di mettere a segno il più grande ritorno nella storia dello sport. Per Francesco, quinto parimerito, il Masters migliore di sempre, con il rispetto del pubblico e dei media americani. Come scrive il New York Times, «Un giocatore che sa gestire il suo business senza chiasso, lasciando che siano i suoi bastoni a parlare».

Neanche due anni pieni da professionista per Luca Cianchetti, 23 anni, di Modena. Il PGAI Championship 2018 è il suo primo titolo da pro, ma non tra i pro: nel 2015 vince da dilettante l’Abruzzo Open dell’Alps Tour e un anno dopo è campione europeo individuale, titolo che gli permette di giocare l’Open Championship. Poco dopo passa professionista e debutta nel Porsche European Open del tour maggiore con un ottavo posto. All’inizio di aprile ha firmato il suo secondo titolo nell’Alps Tour vincendo il Katameya Dunes Open, in Egitto, con uno score di 210 colpi (67 70 73), sei sotto il par del campo.  Sul Lakes Course de Il Cairo, ha superato di misura Andrew Scrimshaw (211). Ma è stato un finale sofferto, con l’inglese già in club house e un testa a testa nelle ultime buche con l’azzurro Federico Maccario. Ora Luca Cianchetti è ottavo nell’ordine di merito dell’Alps Tour e, come recita nel suo profilo twitter, «… sulla strada verso il tour europeo».

Silvia Audisio

 

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