La meta è Ras Al Khaimah.
Tra le spiagge bianche del Golfo Persico, le dune del deserto e le montagne di Al Hajar, uno dei meno noti tra i sette Emirati Arabi Uniti affida alla Falcon Cup il suo messaggio di ospitalità, attiva e ricercata.
E coinvolge, in tempi diversi, auto d’epoca (11-17 novembre 2018), arte, musica e golf, sport diventato protagonista nell’Emirato. Nell’ambito dell’evento, PGA Italiana organizza la sua prima Pro-am internazionale (11-17 febbraio 2018), riservata a 27 team di quattro giocatori (di cui 20 italiani e sette a disposizione di Svizzera, Francia, Germania ed Emirati) con un montepremi di 42mila euro per la classifica individuale professionisti. Si vola a Dubai e si affronta una settimana ricca di spunti. La Pro-am coinvolge due tracciati in giorni non consecutivi, lasciando spazio per le rispettive prove campo (che si trasformano in gare per gli amateur più competitivi). Le diciotto buche di Al Zorah sono le ultime nate negli Emirati (2015), firmate Nicklaus Design e gestite da Troon Golf, offrono condizioni impeccabili, mettono in campo mangrovie, sabbia in abbondanza e corrono lungo la costa per 12 chilometri. Di Peter Harradine, invece, il layout di Al Hamra, con cinque lagune che entrano in gioco e grandi mound a movimentare i fairway. Ultima partita (anche qui in gara per chi vuole) al Tower Links, dove ancora una riserva di mangrovie è protagonista insieme con vaste zone sabbiose. Molte le proposte anche per chi non gioca.